Condividere il patrimonio

Il nostro archivio si trasforma in laboratorio e diventa uno spazio aperto al pubblico in cui i visitatori possono toccare con mano il significato della digitalizzazione e i filoni narrativi legati alla storia del nostro Paese.

Heritage Lab racconta la storia di Italgas e del paese: nei suoi laboratori presentiamo le attività quotidiane di acquisizione digitale, negli spazi espositivi rendiamo possibile la fruizione dei documenti. Nel cuore di Heritage Lab, vi è il Data Square, una “piazza” per consultare i risultati delle digitalizzazioni, in continuo arricchimento. Un patrimonio che include documenti, fotografie, opere d’arte, libri antichi, riviste, oggetti.

Il filo conduttore di Heritage Lab non è una semplice successione lineare e unitaria dei contenuti storici, ma questi vengono presentati per nuclei di valore: materiali e filoni narrativi omogenei che raccontano e analizzano una serie di temi specifici legati alla storia del nostro Paese.

Visitarci significa spaziare dall’evoluzione dei cambiamenti sociali e culturali a quelli delle maggiori città italiane (attraverso la consultazione di mappe e cartografie del passato), passando dalle scoperte scientifiche, tecnologiche e archeologiche fino ad arrivare a temi di interesse storico come le due guerre mondiali e la storia della società e dei costumi.

Condividere le storie

Tra le carte dell’archivio si nascondono storie grandi e minute che aspettano di essere scoperte e raccontate. Queste narrazioni, che mettiamo a disposizione del pubblico, sono il frutto di lavori di ricerca approfonditi, realizzati da archivisti, paleografi e specialisti del settore, in grado di mettere in relazione i documenti dell’archivio con la grande storia e le risorse conservate da altri archivi e istituzioni.

Le tecnologie della condivisione

Censire, schedare, digitalizzare e metadatare sono le azioni fondamentali che compiamo in Heritage Lab per condividere il sapere dell’archivio, ma condividere non significa solo pubblicare. Condividere è soprattutto rendersi disponibili al riuso, da parte di utenti, ricercatori, accademici e nuovi creatori di senso.

Con l’utilizzo estensivo dei Linked Open Data, rendiamo i nostri dati interoperabili, completamente open e machine readable. Aumentiamo così la creazione di significato, la generazione di nuova conoscenza e la possibilità, tramite la feconda connessione con altri archivi e basi di dati, di riusare le informazioni per scopi ulteriori e differenti. I dati, inoltre, possono essere “linkabili” ad altri dati presenti, collegando un’informazione a tutte quelle che fanno riferimento, direttamente o indirettamente alla risorsa scelta. Il nostro archivio non è più un’entità singola e isolata, ma si inserisce in una grande nuvola di sapere, in condivisione worldwide.

La gestione degli allegati digitali, parte fondamentale del progetto, è delegata a una Digital Library che abbiamo progettato ispirandoci all’International Image Interoperability Framework (IIIF), un insieme di standard per la visualizzazione di oggetti digitali in alta qualità nei diversi ambienti del web. Nato dal consorzio che unisce la Bodleian Library, la British Library e la Stanford University Library con altre istituzioni internazionali, il IIIF contente una visualizzazione più ricca delle collezioni digitali, come lo zoom approfondito delle immagini, le annotazioni, l’indicizzazione e la fruizione in struttura (ad esempio in formato libro), con la possibilità di ricercare occorrenze all’interno di qualsiasi testo associato all’oggetto (OCR e trascrizioni del contenuto).

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