Cosa ci raccontano oggi le parole “ambiente”, “energia” e “inquinamento”, se analizzate all’interno di un corpus storico che attraversa oltre trent’anni di storia italiana? E cosa possono svelare di un’epoca, di un settore industriale e del sentire collettivo di un intero Paese, se osservate attraverso gli strumenti del machine learning e del data visualization? Sono queste le domande al centro del percorso avviato questa mattina nella sala conferenze di Heritage Lab, dove si è tenuto il primo incontro di un progetto biennale promosso da Officina della Memoria, in collaborazione con Istoreto, che vede protagonisti gli studenti e le studentesse delle classi quarte dell’Istituto tecnico industriale statale Amedeo Avogadro di Torino.
L’incontro inaugurale ha preso la forma di una lezione-laboratorio tenuta dal prof. Giovanni Pietro Vitali, docente presso l’Université de Versailles Saint-Quentin-en-Yvelines, e ha introdotto i ragazzi all’analisi del linguaggio e dei contenuti della storica rivista aziendale Italgas, pubblicata dal 1969 al 2003. Grazie alla digitalizzazione e all’applicazione dell’OCR, è stato possibile estrarre un corpus di testi – corrispondente a 1388 articoli – che gli studenti, guidati da esperti e docenti, analizzeranno utilizzando tecnologie come il topic modelling e strumenti avanzati di data visualization. L’obiettivo non è solo tecnico, ma anche narrativo: far emergere, attraverso l’intelligenza artificiale, l’evoluzione del linguaggio, delle priorità sociali e culturali, e della rappresentazione dell’ambiente e dell’energia nel contesto italiano.
A partire dai dati e dalle analisi, i partecipanti realizzeranno podcast e/o video che racconteranno in chiave contemporanea le trasformazioni di un’epoca, restituendo nuova voce alla memoria industriale e culturale custodita negli archivi. Questo primo appuntamento segna l’inizio di un percorso che si estenderà per due anni, offrendo ai ragazzi un’esperienza immersiva tra umanesimo digitale, storia industriale e creatività multimediale. Un esempio concreto di come le digital humanities possano diventare motore di partecipazione, conoscenza e racconto del passato, con lo sguardo rivolto al futuro.