Un ponte tra l’analogico e il digitale
Saper lavorare sulle fonti di informazioni, catalogarle e riconoscerne l’affidabilità, nonché saper gestire grandi quantità di dati e informazioni saranno competenze trasversali sempre più richieste in futuro, in molte professioni. I beni culturali, inoltre, rappresentano per il nostro Paese un importante sbocco lavorativo, di cui non sempre i giovani e le giovani delle scuole superiori sono consapevoli. Portare gli studenti a toccare con mano gli archivi d’impresa in fase di digitalizzazione è quindi una grande occasione per aprire i loro orizzonti culturali.
Lavorando con noi gli studenti sviluppano competenze sulla natura e la funzione dei beni culturali, con particolare attenzione per gli archivi, visitano, consultano e svolgono esercitazioni di schedatura in archivi storici, imparano a riconoscere e utilizzare fonti analogiche e digitali, sviluppano competenze sul metodo storico.
Dalla memoria al futuro
Dal 2016 Heritage Lab collabora al progetto “Officina della memoria” per contribuire alla formazione di giovani studenti, per informarli sulle particolarità e le funzioni del patrimonio archivistico delle imprese, costruendo un ponte tra il mondo analogico dell’archivio e quello digitale che sta prendendo forma.
Il progetto “Officina della memoria” è scandito su base triennale e prevede moduli di base di durata variabile: 21 ore per le terze, 23 per le quarte, 20 per le quinte, suddivisi in tre fasi. Ciascuna prevede attività diversificate (lezioni partecipate, laboratori, visite ad archivi e aziende, produzione di elaborati) e il monitoraggio dei percorsi, condotti da esperti, in collaborazione con i docenti interni delle classi coinvolte.
Altri Enti collaboranti e/o strutture ospitanti insieme a Heritage Lab sono: Archivio storico della Città di Torino, Archivio di Stato di Torino, Archivio Museo della Reale Mutua, Archivio della Camera di Commercio (con particolare riferimento al Progetto Matosto), Museo dell’Auto, Officina della scrittura – Aurora, Archivio museo Lavazza, Archivio Istoreto, Archivio della Fondazione Vera Nocentini, Archivio Ismel.
Nuove competenze
Uno degli aspetti della nostra “società della conoscenza” è l’ingente produzione e circolazione di informazioni e di dati, in particolare digitali, che rappresentano una risorsa e, insieme, un valore sociale ed economico sempre più importante. Il progetto “Officina della memoria” vuole quindi orientare i giovani ad un uso consapevole delle molte potenzialità e dei rischi di tale grande circolazione di dati.
Il percorso di formazione parte quindi dalla presentazione degli archivi e dei musei (cosa sono, quali sono le loro funzioni) e dei documenti che custodiscono (quali forme hanno, con quali criteri vengono ordinati, quali informazioni contengono e come possono essere utili). L’incontro con i documenti è sicuramente la parte centrale del progetto e la più affascinante per gli studenti: da una parte apprendono i concetti fondamentali del metodo di ricerca storico sulle fonti, dall’altra rimangono coinvolti nei processi di digitalizzazione, tra software e strumentazione all’avanguardia. Infine, tutti i partecipanti sviluppano parallelamente anche quelle soft skill tanto importanti per affacciarsi al mondo degli adulti e, in futuro, a quello del lavoro: imparare a discutere e lavorare in gruppo, redigere report partendo dai dati, esprimere opinioni e valutazioni, sostenere un confronto costruttivo, pianificare un progetto e portarlo a termine in tempi prestabiliti.